Cos’è le Medicina di Terreno.
Parlare di medicina di Terreno significa parlare di armonia tra il micro (noi) e macrocosmo. Il terreno su cui lavorare è il substrato psico-anatomo-fisiologico nella propria interezza, ovvero è l’insieme delle condizioni vitali che caratterizzano un determinato organismo in un determinato momento. Se il terreno biologico è sano e in equilibrio non vi sarà spazio per la “malattia” in quanto non ci saranno i presupposti affinché questa si crei. Come diceva Pasteur: “Il terreno è tutto, il microbo è nulla” . Ecco perché l’osteopatia, come Medicina di Terreno, non prende in esame solamente i sintomi della malattia o del disturbo con schemi rigidi, ma tiene in considerazione il “terreno” su cui lavorare per risolvere e eliminare la problematica sviluppata con lo scopo di mantenere quel determinato terreno in un ottimo stato di salute e benessere affinché la malattia o il disturbo non possano ripresentarsi.
Che cosa sono le biotipologie.
Il team di Mauro Fornari, che da oltre un ventennio svolge studi nel campo della medicina osteopatica, ha approfondito le proprie ricerche nel settore dell’embriologia, considerando quindi l’individuo fin dalla sua origine embriologica. I tre foglietti embrionali, che sono alla base di ogni futuro sviluppo fisico, contraddistinguono tre tipologie di base: una tipologia ectodermica, una mesodermica ed una endodermica che, in una seconda fase, daranno luogo ad altre tre tipologie, le quali, pur avendo la stessa matrice, si evolvono con polarità opposte. Ogni azione osteopatica, ogni insegnamento di educazione respiratoria, tutte le indicazioni posturali, i consigli di assumere determinati alimenti ed abbandonarne altri, tengono sempre presente la biotipologia di appartenenza.
Ecco alcuni esempi pratici: un soggetto mesodermico, come il sanguigno, predisposto a sintomi come cefalea, cervicalgia, ipertensione, sbalzi d’umore, tendente all’intossicazione epatica, avrà bisogno di tecniche osteopatiche, di esercizi fisici, di modalità respiratorie e di consigli alimentari totalmente diversi, ad esempio, da quelli adatti ad un soggetto linfatico, che presenta sintomi come: colon irritabile, deficit immunitari, lassità legamentose, tendenza alla tristezza e alla sete di conoscenza. Bisogna però specificare e sottolineare che il modello delle sei biotipologie non è uno schema rigido: il soggetto può nascere con caratteristiche flemmatiche, poi, vivendo in un mondo caotico, ipercinetico, pieno di rumori, potrà divenire più collerico, quindi bilioso; questo porterà l’osteopata a considerare una tipologia che non sarà più pura, ma mista; ne dovrà quindi gerarchizzare i sintomi, provvedendo ad offrire all’individuo un programma adeguato.
Non solo, è molto importante anche la conoscenza della bioclimatologia: sapere cioè come il corpo e l’organismo reagiscono agli eventi atmosferici.
Per esempio: il bilioso reagisce al vento sviluppando mal di testa ed irritabilità; il melanconico teme il freddo, che gli procura dolori lombari e disturbi umorali; il sanguigno soffrirà il caldo umido, che gli provoca mal di testa e disturbi respiratori; e così via…
Con l’approccio osteopatico ed alimentare, con l’educazione respiratoria e con il movimento fisico, inteso come ginnastica né generica, né correttiva, ma legata alla biotipologia, il cambiamento climatico non darà più problemi.
MELANCONICO. E’ il soggetto ectomorfo puro nel quale predomina la funzione cerebrale e il sistema nervoso centrale risulta dominante rispetto agli altri sistemi.
Morfologia. Massa muscolare ridotta, tessuto adiposo quasi assente, ossa sottili . E’ agile, leggero, mobile. Gli organi e visceri, come le loro funzioni, sono poco sviluppati.
Predisposizioni Patologiche. Per la sua costituzione soffre di disturbi digestivi e di assorbimento di proteine. Soggetto a sbalzi di temperatura è predisposto a malattie di raffreddamento e crisi vasomotorie. Vive permanentemente in stato di leggero stress e allerta.
Orientamento Alimentare. Sono importanti le proteine nobili, molto raccomandata la carne bianca. Ottimi semi, legumi e verdure come cavoli, cavolfiori, carote e carciofi per l’assorbimento di fosforo di cui questi alimenti sono abbondanti. Da evitare il glutine e la caseina del latte. Il cibo deve essere sempre ben cotto e consumato caldo o tiepido per essere meglio digeribile.
NERVOSO. Il Nervoso è il biotipo di transizione tra l’ecto-morfo e il mesomorfo. Anche in lui è dominante la funzione cerebrale, modulata da un’intensa attività fisica di resistenza, che gli serve per scaricare l’eccessiva tensione nervosa.
Morfologia. Soggetto longilineo, con spalle e articolazioni robuste, soprattutto negli arti inferiori, e un evidente sviluppo muscolare. Deve fare molto sport per scaricare le tensioni nervose.
Predisposizione Patologiche. Insonnia, agitazione psicomotoria, astenia, irritabilità, ipersensibilità ai suoi e agli odori, iper colestelolemia, cefalee, problemi respiratori, ernie cervicali, cistiti, prostatiti negli uomini e cistiti ricorrenti nelle donne.
Orientamento alimentare. Il regime alimentare è incentrato sul problema del metabolismo all’assorbimento del calcio quindi sono consigliati pesci come il salmone, il merluzzo, la sogliola, che apportano una buona dose di vitamina D. I latticini e semi oleosi come sesamo sono raccomandati per l’alta concentrazione di calcio qui contenuta. Gli agrumi per le vitamine del gruppo B sono i migliori. Prediligere il pesce non solo per la vitamina D ma anche per l’apporto di selenio contenuto anche nella carne di maiale e di manzo.
BILIOSO. Il Bilioso è il soggetto mesomorfo puro; le sue dimensioni sono medie. Ha un comportamento dinamico e molto reattivo, sia dal punto di vista motorio che mentale.
Morfologia. Ben proporzionato, la lunghezza degli arti è simile a quella del busto. Muscolatura compatta e molto sviluppata. Spalle Larghe.
Predisposizione Patologiche. Tendiniti, invecchiamento precoce dei tessuti di sostegno, forme allergiche, intolleranze e malattie autoimmuni. Spesso soffre di peristalsi biliosa, da cui prende il nome). Nelle donne dismenorrea, endometriosi e disturbi vascolari del piccolo bacino.
Orientamento alimentare. Caratterizzato da un intestino generalmente più corto e rapido dovrà mangiare cibi che non vadano a rallentare tale transito: evitare i formaggi stagionati, grosse dosi e latticini, minestroni ed insalate miste, che possono procurare gonfiore gastrico e fermentazione. La carne bovina è molto raccomandata come stabilizzante generale. Ottimi i drenanti della colecisti, come il ravanello, il tarassaco, il carciofo ed il rafano. Vietato l’utilizzo di bevande fredde, consigliati thè e tisane da consumare tiepide. I legumi possono originare intolleranze. Proibite bevande eccitanti come il caffè.
SANGUIGNO. È il biotipo meso-endomorfo, un individuo di dimensioni medie, arti lunghi tanto quanto il tronco, torace sollevato e addome prominente.
Morfologia. Sviluppato in larghezza e in profondità, il soggetto sanguigno generalmente non è alto; può avere asimmetrie strutturali (torace ampio e arti inferiori magri o, soprattutto nella donna, torace piccolo arti inferiori iper-sviluppati) ed una massa corporea elevata, con connettivo elastico e robusto.
Predisposizione Patologiche. Le alterazioni dell’umore sono tipiche del soggetto sanguigno che sono preannunciate da cefalee sorde, stati di ipertensione, ansia, attacchi di panico. Tutte le funzioni del metabolismo epatico e le funzioni digestive costituiscono il deficit tipico di questo biotipo che sotto stress danno origine a alterazioni glicemiche, distonia neurovegetativa, confusione e stanchezza. Frequenti gli eritemi, eczemi, irritazioni urogenitali, disturbi oculari, disturbi cronici digestivi, colite spastica.
Orientamento alimentare. Per un giusto equilibrio alimentare, si deve pensare ad un’integrazione regolare di sostanze epato-protettrici, soprattutto tra la fine dell’inverno e la primavera, con una dieta prevalentemente vegetariana e l’utilizzo giornaliero, o a giorni alterni, di composti contenenti il complesso B. Sconsigliata l’assunzione di elementi epatotossici (alcool, farmaci, droghe, funghi), ed anche di liquirizia e derivati: gli alimenti ricchi di calcio e sodio, come i formaggi stagionati, sono controindicati e devono essere evitati gli zuccheri.
FLEMMATICO. È il soggetto endomorfo puro, un individuo nel quale dominano l’assimilazione e l’accumulo. L’endoderma origina infatti il rivestimento degli apparati respiratorio, digerente, il parenchima ghiandolare (fegato, pancreas, tiroide).
Morfologia. È dominato dallo sviluppo e dal dismetabolismo delle cellule. Il suo sviluppo morfologico è caratterizzato dalla massa e dallo spessore strutturale dai volumi e dalla densità dei tessuti.
Predisposizione Patologiche. È di temperamento ipo-ergico , è predisposto a disturbi del metabolismo dei carboidrati e del glucosio, a causa di una certa tendenza all’aumento, nel sangue della concertazione di anidride carbonica. Il temperamento del flemmatico è influenzato dall’attività respiratoria ma anche dalla variazione di glicemia e dalle funzioni digestive. Soffre di un tipico disequilibrio insulinico.
Orientamento alimentare. L’alimentazione presenta una importanza cruciale perché costituisce sia il segnale biologico sia il bisogno primario : l’alimentazione non è concepita come momento conviviale e sociale, ma come sfogo istintivo. Per questi soggetti sarebbe adatta una dieta “antica” basata su cibi direttamente reperibili in natura come selvaggina di ogni tipo, pesci, crostacei, uova crude, miele, bacche, frutti, radici, bulbi, noci, semi e così via. Dovrebbe mangiare molte fibre e piccole quantità di proteine, escludere alimenti ad alto indice glicemico, bevande zuccherate, alimenti processati e dolciumi.
LINFATICO. Il soggetto endo-ectomorfo linfatico conserva caratteristiche endomorfe (spessore del tronco, voluminosità dell’addome) mitigate da influenze ectomorfe riscontrabili negli arti sottili e allungati.
Morfologia. Il Linfatico è sviluppato in profondità e lunghezza, con il carico ponderale sul torace e sull’addome e la tendenza alla dilatazione del ventre. In gioventù tende ad essere longilineo, poi, dopo i 40 anni, tende ad “allargarsi”. È predisposto al disturbo viscerale, così che i suoi punti deboli sono: il tratto digestivo e le ghiandole endocrine
Predisposizione Patologiche. È di temperamento ipotonico con tendenza a soffrire di disturbi metabolici collegati all’eliminazione dell’anidride carbonica, alla funzione intestinale e all’assorbimento del ferro. Per lui saranno quindi molto importanti le funzioni viscerali, digestive, l’alimentazione e la qualità dell’aria che respira. Predisposto al mal assorbimento delle proteine ha cute delicata e in caso di stress poco vascolarizzata, secca e pallida con edemi e carenza di potassio nel sangue e nei tessuti. Tuttavia il soggetto linfatico ha un fisico resistente agli stress prolungati e predisposto a lunghe astinenze da cibo.
Orientamento alimentare. Alimentazione e esercizio muscolare rivestono un ruolo primario nel mantenimento della salute del linfatico. Per stare meglio dovrebbe seguire una alimentazione proteica e ricca di fibre nei mesi primaverili e diete altamente idratanti in estate. Deve introdurre vitamina C naturale in grandi dosi in inverno, molte verdure tutto l’anno.